Mag
18
2007
-

Dal Regina Margherita

Come al solito, mi hai accolto con un sorriso smagliante di felicità.
Ciao nonno! Sono felice che sei venuto.
Come stai Anna?
Bene, mi sento tirare un po’ qui, dietro l’orecchio.
Mi hai portato il regalino che mi avevi promesso? Due ne ho portati, per dirti quanto ti penso e quanto ti voglio bene.
E’ incredibile la tua solarità, la tua voglia di vivere.
E abbiamo giocato insieme.
Mi hai parlato dei dottori, del fatto che ti sei addormentata in sala operatoria.
Già avevi voglia di tornare a casa perché all’ospedale di Torino dovevi stare solo quattro giorni, a quello di Milano di più.
Con che semplicità e naturalezza parli di ospedali. Come se appartenessero ormai alla tua normalità esistenziale. Poverina non sai quanto costa a noi ogni volta che ti portiamo.
Ho un buchino sulla pancia e due sulla testa.
Dietro l’orecchio sinistro ti hanno rasato i capelli e spicca una ferita con dieci punti di sutura che sembrano un bruco. Sul lato opposto altra superficie priva di capelli con ferita, ma senza punti di sutura.
Ma tu sei ugualmente bella con quegli occhi tagliati a mandorla sorridenti e gioiosi e con i capelli castano scuro molto ondulati, quasi ricci. Occhietti ammaliatori, a stellina, come dici tu, che fanno innamorare le persone che ti vedono.
E il tuo esprimerti corretto, compiuto. Spesso sei ironica e giochi con i significati delle parole, cosa rara nei bambini della tua età.
Goditi la tua casa e le tue cose Anna.
Noi pensiamo già a quando dovrai ritornare in rianimazione, a Milano tra poco.
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Mag
14
2007
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Tu dormi

Ancora un intervento prima dell’altro intervento.

In questo momento sei sotto anestesia in sala operatoria di neurochirurgia infantile al Regina Margherita di Torino. Dormi, come dici tu.

Ti stanno rimuovendo il tubo di drenaggio perché passa vicino ai nervo frenici, dove dovrai essere operata tra poco tempo al Besta di Milano. Se ancora drena, ti applicheranno una valvola per sicurezza.

Coraggio piccola mia.

Anche se non so farlo, io sto pregando per te. E’ la prima volta che ti sto lontano mentre ti operano. Arriverò domani e scherzeremo insieme. Ti ho preso la bambolina che ti piace tanto. Tua mamma sente la mia mancanza perché le sono stato sempre vicino quando ti hanno operato. Lo sono anche ora, con gli sms.

La tua nonna Anna ti è vicina come sempre quando sei in difficoltà. Come quella volta che sei andata in anossia a scuola ed hai rischiato di morire. Hai detto dopo che non avevi avuto paura, perché di fronte a te era seduta nonna Anna e ti sorrideva e ti diceva di stare tranquilla che sarebbe passato tutto. Poi, quando sono arrivati i medici lei, racconti, si è alzata ed è andata via perché non c’era più bisogno di lei.

Nonna Anna è morta nell’incidente in cui tu sei rimasta così. Tu la invochi spesso e quando sei triste piangi e dici che ti manca molto. Comunque la "senti" sempre e la ricordi così vivamente. Fintanto che la ricorderai così lei non morrà perchè, non so se è lei che ti tiene in vita, ma so per certo che tu tieni ancora in vita lei finché la ricorderai. Come tutti noi ed io per primo che le sono stato compagno di vita per 40 anni, e i nostri figli a partire da tua madre alla quale certamente mancherà molto in questi momenti.

Sei ancora in sala operatoria sotto anestesia. Il chirurgo che ti ha operata è uscito in questo momento ed ha detto che è andata bene l’operazione. Ma hanno dovuto applicarti una valvola perché il tubo ancora drenava un po’.

Scrivo perchè così scarico l’ansia e le preoccupazioni ed i cattivi pensieri

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