Il tuo ultimo racconto è bellissimo. Cara Anna capisci più cose tu della vita e della tua condizione di tanti adulti. Il tuo scrivere diventa sempre più fluido. Le storie diventano più complesse e articolate. A quello che hai dentro nel profondo riesci a dare sempre più voce e parole. Ti riesce di trasfigurare profondissimi significati col tuo immaginario infantile. Brava Anna, ti adoro.
========================================================
DA AMICHE A SORELLE
C’era una volta un delfino che si chiamava Lola. All’inizio viveva felice con la sua mamma e gli amici in fondo al mare. Però un giorno gli altri pesci si accorsero che lei aveva la coda diversa da loro: aveva la coda a V e non a U come tutti gli altri delfini.
Così iniziarono a chiamarla “coda a v” e non più Lola; persino la sua mamma la chiamava così. Lola aveva una migliore amica di nome Alexander, anche lei con la coda a v, ma un giorno per farsi accettare dagli altri decise di nasconderla tenendola sempre dietro coralli alghe e conchiglie. Gli altri delfini volevano diventare amici di Alexander però le dissero: “Se tu vuoi bene a “coda a v” non sarai nostra amica, se invece non le vuoi bene e la chiamerai “coda a v” sarai nostra amica. Alexander decise di dare retta agli altri delfini e iniziò a chiamare Lola “coda a v”. Allora Lola decise di andarsene e disse: “Mi costruirò una casa qui vicino così ogni tanto potrò venire a salutarvi chiamandomi io stessa “coda a v”. Un giorno incontrò una delfina, di nome Stella, uguale a lei con la coda a v solo più grossa. La delfina le disse: “Ciao Lola , non mi riconosci? Sono tua madre!” “Ma la mia mamma è a casa!” rispose Lola. “Ma lei non è la tua vera mamma; sono io la tua vera mamma! Come vedi ho la coda uguale a te. La coda si tramanda di delfino in delfino di generazione in generazione e inizia a vedersi verso i 5 anni”. Gli raccontò una storia molto interessante: un suo antico antenato aveva la coda a v e anche lui veniva preso in giro chiamandolo “coda a v”. Ma un giorno successe una cosa molto importante: il delfino salvò alcuni suoi compagni da uno squalo proprio con la sua coda a v. A quel punto diventò molto importante per la sua gente. Però un po’ di tempo dopo non riuscì a salvare un delfino che morì mangiato da uno squalo e allora venne cacciato via e tutti si dimenticarono di lui. “Lola, i tuoi amici ti detestano per colpa della leggenda. Anche io sono stata cacciata per colpa della coda e ho dovuto abbandonarti a una mia amica che però evidentemente non è stata capace di prendersi cura di te. Ma ho dovuto lasciare non solo te:anche tua sorella”. “Mia sorella?” chiese stupita Lola. “Si, Alexander è tua sorella ed è stata cresciuta da un’altra mia amica. Così voi due siete cresciute come amiche ma non sapendo di essere sorelle”. A questo punto Lola e la mamma decisero di andare a cercare Alexander per raccontarle tutto ma la incontrarono che anche lei stava cercando la sua amica fuori dal villaggio. Quando si videro, Alexander chiese scusa a Lola e le domandò chi fosse quella delfina vicino a lei. Lola esclamò: “E’ nostra madre!” “lei nostra madre? noi siamo amiche non sorelle!” Allora Lola le raccontò tutta la storia e felici e insieme decisero di non lasciarsi più. Iniziarono a viaggiare nel mare finché un giorno non trovarono un gruppo di delfini tutto con la coda a v e vissero felici e contente.
Così iniziarono a chiamarla “coda a v” e non più Lola; persino la sua mamma la chiamava così. Lola aveva una migliore amica di nome Alexander, anche lei con la coda a v, ma un giorno per farsi accettare dagli altri decise di nasconderla tenendola sempre dietro coralli alghe e conchiglie. Gli altri delfini volevano diventare amici di Alexander però le dissero: “Se tu vuoi bene a “coda a v” non sarai nostra amica, se invece non le vuoi bene e la chiamerai “coda a v” sarai nostra amica. Alexander decise di dare retta agli altri delfini e iniziò a chiamare Lola “coda a v”. Allora Lola decise di andarsene e disse: “Mi costruirò una casa qui vicino così ogni tanto potrò venire a salutarvi chiamandomi io stessa “coda a v”. Un giorno incontrò una delfina, di nome Stella, uguale a lei con la coda a v solo più grossa. La delfina le disse: “Ciao Lola , non mi riconosci? Sono tua madre!” “Ma la mia mamma è a casa!” rispose Lola. “Ma lei non è la tua vera mamma; sono io la tua vera mamma! Come vedi ho la coda uguale a te. La coda si tramanda di delfino in delfino di generazione in generazione e inizia a vedersi verso i 5 anni”. Gli raccontò una storia molto interessante: un suo antico antenato aveva la coda a v e anche lui veniva preso in giro chiamandolo “coda a v”. Ma un giorno successe una cosa molto importante: il delfino salvò alcuni suoi compagni da uno squalo proprio con la sua coda a v. A quel punto diventò molto importante per la sua gente. Però un po’ di tempo dopo non riuscì a salvare un delfino che morì mangiato da uno squalo e allora venne cacciato via e tutti si dimenticarono di lui. “Lola, i tuoi amici ti detestano per colpa della leggenda. Anche io sono stata cacciata per colpa della coda e ho dovuto abbandonarti a una mia amica che però evidentemente non è stata capace di prendersi cura di te. Ma ho dovuto lasciare non solo te:anche tua sorella”. “Mia sorella?” chiese stupita Lola. “Si, Alexander è tua sorella ed è stata cresciuta da un’altra mia amica. Così voi due siete cresciute come amiche ma non sapendo di essere sorelle”. A questo punto Lola e la mamma decisero di andare a cercare Alexander per raccontarle tutto ma la incontrarono che anche lei stava cercando la sua amica fuori dal villaggio. Quando si videro, Alexander chiese scusa a Lola e le domandò chi fosse quella delfina vicino a lei. Lola esclamò: “E’ nostra madre!” “lei nostra madre? noi siamo amiche non sorelle!” Allora Lola le raccontò tutta la storia e felici e insieme decisero di non lasciarsi più. Iniziarono a viaggiare nel mare finché un giorno non trovarono un gruppo di delfini tutto con la coda a v e vissero felici e contente.
Anna Magliano