Hai rischiato di morire

Rischi sempre di morire piccola mia. Eppure quando ti ho chiesto cosa ti era successo mi hai risposto: "Nonno, ho solo chiuso un po’ gli occhi". Hai solo cinque anni.
Eri appena arrivata a scuola l’altra mattina. Eri felice di andarci come al solito per stare con i bambini come te, magari più fortunati di te. Hai accusato il solito malessere "fisiologico" per te. Avevi bisogno di una broncoaspirazione perché desaturavi (abbassamento della saturazione di ossigeno dell’emoglobina al di sotto del 90%) ed abbisognavi che fossero aspirate le secrezioni che impedivano l’ossigenazione del tuo sangue.
Manuela, la tua caregiver, ha cercato di soccorrerti manualmente con l’ambu, come previsto dal protocollo, ma tu sei diventata cianotica e sei svenuta. Potevi morire così, se non si fosse accorta che si era sfilata la cannula attraverso la quale viene immessa l’aria nei tuoi polmoncini, che non ne vogliono sapere di muoversi autonomamente ed automaticamente come avviene per tutti gli altri uomini.<br />
Brava Manuela, dolcissima ed accortissima ragazza, che pur sentendosi persa ti ha rimesso a posto al volo la cannula, l’ha ripulita dal grumo di secrezioni e ti ha rianimata. Intanto aveva chiamato l’ambulanza, la tua mamma ed il tuo papà.
Quando i tuoi genitori sono arrivati ti hanno trovata che scherzavi col medico del pronto soccorso e coi tuoi compagni. Vuoi vivere tu, più e prima di ogni altra cosa.
Avevi solo "chiuso un po’ gli occhi", ma tu non sai che potevi non riaprirli più, angelo mio.
Tuo padre mi ha detto che è costato cinque anni di vita per tutti.
Chi è ammalato di delirio di onnipotenza ed immortalità dovrebbe riflettere sulla precarietà della tua vita, della vita in genere. Ma tu vuoi vivere, vuoi giocare con i tuoi compagni, vuoi andare alla scuola e "fare i compiti".
Brava Anna. Ma, ti prego, non farci più di questi "scherzi". Ogni volta che ti accadono cose così muoriamo dentro un po’anche noi.
Gli altri bambini come te sono il futuro che vive nel presente. Tu puoi solo vivere nel presente, e sperare. Sperare di vivere, prima di tutto.