12
2009
22
2008
Ciao Anna
15
2008
Anna raccontami una storia
Dopo un quadrimestre scolastico sai già leggere e scrivere, come gran parte dei bambini della tua età. Hai accusato qualche disagio agli inizi dell’anno scolastico. Mentre nella scuola materna hai sempre giocato e "socializzato", alla scuola elementare hai cominciato a "lavorare" ed hai dovuto confrontarti con gli altri bambini, e, qualche volta sei chiamata dalle maestre anche a competere.
Il confronto e la competizione non ti si addicono per carattere e per condizione, ma questo dipende dalle scelte delle tue insegnanti. Tu hai più bisogno di collaborazione, di cooperazione, perchè ogni altro tipo di discorso ti porta inivitabilmente a soffrire per la tua condizione. E tu ti chiudi in te stessa, anche se hai un carattere solare, simpatico ed empatico.
La cosa più importante per te è trovare il tuo posto, il tuo ruolo nella comunità dei pari, nelle attività che si svolgono per poter pensare: Anna c’è non solo per le persone che le vogliono bene, il suo posto al mondo c’è. Anna è importante non solo come essere umano, ma come "cittadina" del mondo, che può imparare, migliorarsi, lavorare, essere attiva e partecipe della vita comune, avere e farsi una famiglia. Per raggiungere questi traguardi devi essere messa in condizioni di farlo, senza fretta, senza ansia da prestazione, rispettosi dei tuoi tempi, delle tue capacità, del tuo modo di vedere il mondo dal lettino o dalla tua carrozzina.
Tu hai bisogno di comunicare il tuo mondo interiore ricco di bambina, così diversa, ma così uguale agli altri bambini. Nel racconto trovi la strada per far entrare in contatto il tuo mondo interno con ciò che ti circonda, la tua realtà, la tua, sia pur breve, ancorché drammatica, storia.
Hai cominciato a dar corpo e parole alle storie che fin ora ti sei raccontata da sola dentro di te, magari per sfuggire al mondo dagli adulti, magari per difenderti, non potendo andare nell’altra stanza o nasconderti sotto il letto o dietro la porta, come fanno tutti i bambini.
Se gli adulti te lo consentiranno, potrai esplorare, sperimentare, trovare il terreno favorevole e congeniale a te, su cui costruirti il tuo territorio di capacità e competenze e fondare, in tal modo, un tuo progetto di vita. Una vita dignitosa di una persona completa, non di una povera tetraplegica gravissima che non può nemmeno respirare da sola. Di una bambina che ha una bella testa ed un’interiorità profonda, delicata, dolce, aperta al mondo, anche se il mondo lo vede dal suo lettino o dalla sua carrozzina.
04
2007
Ora avrei bisogno di silenzio
05
2007
Mamma quando mi toglieranno il tubo?
Quando ti hanno tolto
Spostarti, anche solo per fare il bagno, portarti a passeggio, andare a scuola, ai giardinetti dove guardi triste gli altri bambini che corrono, saltano, vanno allo scivolo, all’altalena (piaceva tanto a te e prima dell’incidente mi facevi spingere per tanto tempo (ricordi?) fino a stancarmi mentre dicevi: Ancora nonno, più forte, più forte!) ; spostarti con il ventilatore, l’aspiratore per le tue broncoaspirazioni e tante altre cose è un’impresa. Ci vuole la presenza di due persone. Oltre al rischio che possa smettere di funzionare, o funzionare male, per un qualsiasi motivo.
Per questo i tuoi genitori, dopo aver tanto riflettuto, tra mille dubbi e ansie e dopo aver persa la speranza che tu possa per via naturale tornare a respirare autonomamente, hanno deciso di impiantarti un pacemaker respiratore, stimolatore del nervo frenico.
E il tempo per questo altro intervento chirurgico è quasi arrivato.
24
2006
Chele di granchio
18
2006
Le ultime volte
Sono ormai le ultime volte che vedo questi ragazzi. Che li vedo insieme, in classe. Tutti presi dal loro essere giovani. Jeans, telefonini, andature strane, ragazze col pancino esposto. Stesso modo di parlare, stesse posture. Eppure così diversi. Con le loro storie diverse. Con l’innocenza di chi ancora non si interroga sul proprio futuro. Ora sognano e forse fanno bene. Vivono come se il tempo non passasse anche per loro. Vivono del loro mondo popolato di miti ed eroi: Ronaldinho, veline, pop star, campioni di reality show, personaggi e vicende di soap opera ecc
Li incontro spesso dopo anni. Hanno espressioni di affetto verso di me, ma forse essi hanno nostalgia di quella età che nella loro memoria è stata felice e spensierata.
Sono ancora in cerca di lavoro e forse saranno costretti ad andare al Nord; qualche ragazza si è sposata e non ha talvolta l’espressione felice. Sembrano smarriti per un mondo che non avevano immaginato così. Sembra chiedano: – Ma perché non ci avete detto che vivere in questo mondo è così difficile, drammatico.
………………………